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Nei  Cinema  USA  l'estate  
della  diversità

   
Al contrario dell'Italia, in America l'estate è il periodo di massima affluenza nei cinema. Nei tre mesi e mezzo che vanno dalla metà di maggio all'inizio di settembre (la stagione estiva si conclude tradizionalmente con il week-end festivo del Labor Day), gli studi di Hollywood, major e indipendenti, sparano i loro pezzi da novanta e cercano di spartirsi una torta da circa tre miliardi di dollari di potenziali incassi (il 40 per cento, si calcola, dell'incasso globale annuale, ci riferiamo sempre e solo all'America). 
Sono 139 i film distribuiti fra fine e maggio e inizi di settembre; e l'estate '99, virata la boa di metà percorso, si sta già profilando piena zeppa di "blockbuster", come vengono chiamati quei fortunati film che superano la soglia dei cento milioni di dollari di incasso al botteghino nazionale. 
Il nuovo episodio di Guerre Stellari - The Phantom Menace ha già rastrellato 400 milioni di dollari e continua a incassare (è terzo assoluto nella classifica nazionale dopo Titanic, 600 milioni di dollari, e l'originale Guerre Stellari, 450 raggiunti però con varie riedizioni nel corso degli anni); la commedia demenziale di Mike Myers Austin Powers - The spy who shagged me ha toccato i 200 milioni di dollari d'incasso, oltre 150 ne ha fatti l'altra commedia Big Daddy del nuovo fenomeno della scemenza Adam Sandler; La Mummia e The Matrix, usciti a maggio, in leggero anticipo rispetto alla partenza del plotone, hanno fatto centro (152 e 168 milioni di dollari rispettivamente), mentre hanno già superato la soglia dei cento milioni di dollari d'incasso il cartoon della Disney Tarzan, l'avventura comica nel Far West Wild Wild West, la commedia romantica Notting Hill (Julia Roberts e Hugh Grant) e il thriller a sfondo militare con John Travolta The Genera''s Daughter. A fine estate saranno dunque almeno una dozzina i film con incassi superiori ai cento milioni di dollari, un record. 
L'estate 1999 si preannunciava già in partenza leggermente diversa rispetto alle annate precedenti: meno sequel, meno action-movie classici alla Arma Letale, Armageddon o Con Air, nessuno di quei nomi famosi che simbolizzano il cinema d'azione (Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Stallone, Mel Gibson, Harrison Ford), meno enfasi su inseguimenti d'auto, esplosioni, sparatorie, con le dovute eccezioni ovviamente. 
E' stata soprannominata l'estate della diversità: invece della super spia James Bond abbiamo quella super spia di... Austin Powers, epitome del ridicolo, yeah, baby; abbiamo non uno ma due film con Hugh Grant, non proprio un divo d'azione (Notting Hill e Mickey Blue Eyes), due Julia Roberts (Notting Hill e Runaway Bride), due Liam Neeson (Phantom Menace e The Haunting), due Jeff Bridges (il thriller cospiratorio Arlington Road e la commedia The Muse, con Sharon Stone). 
E invece del classico film catastrofico di mezza estate (come Deep Impact e Armageddon la scorsa estate), l'estate 1999 è costellata di commedie per e su teen-ager, in genere film indipendenti a basso budget (American Pie, grande successo al botteghino, 65 milioni di dollari di incasso, Election, Drop Dead Gorgeous), commedie auto-referenziali su Hollywood (The Muse e Bowfinger, scritto da Steve Martin, da lui interpretato accanto a Eddie Murphy); c'è un rilancio dell'horror soprannaturale (The Haunting, con Liam Neeson e Catherine Zeta-Jones, di Jan De Bont, e il micro-budget The Blair Witch Project, già il fenomeno del cinema indipedente dell'anno, un film girato con soli 50 mila dollari - 90 milioni di lire - che farà molto parlare di sé girato "a mano" dagli stessi tre attori, protagonisti di un finto documentario su una leggenda di streghe nei boschi del Maryland); c'è il revival della commedia volgare e a sfondo sessuale (Austin Powers, American Pie, il cartoon South Park: bigger, longer and uncut), e il ritorno del filone del brivido sui fenomeni di una natura impazzita nello stile dello Squalo con Lake Placid (un enorme coccodrillo dal vorace appetito in un lago di montagna, rivisitazione seriocomica del mostro di Loch Ness), e Deep Blue Sea, appena uscito, una via di mezzo fra Jurassic Park, Alien e The Abyss, su un branco di squali mako geneticamente ingranditi, rafforzati e resi superintelligenti che decidono di fare poltiglia del laboratorio marino in cui sono tenuti come cavie per esperimenti medici (diretto con maestria da Renny Harlin, questo è forse il film di azione-avventura più tradizionale di questa estate, e sicuro mega-blockbuster). 
I film finora citati sono usciti fra giugno e luglio negli Stati Uniti (con l'eccezione di Bowfinger, spostato ad agosto): numerose le uscite ad alto profilo nel mese di agosto/primi di settembre. E' appena uscito The Runaway Bride, "storica" riunione fra Julia Roberts e Richard  Gere, la coppia  romantica  del cinema più  acclamata del decennio, da quando era uscito Pretty Woman, dieci anni fa; è da pochi giorni nelle sale Mistery Men, un live-action comico tratto da un fumetto della Dark Horse, con Ben Stiller, William Macy, Greg Kinnear e Jeanine Garofalo, fra gli altri. 
ll 20 agosto è la volta di The Muse, di cui si dice un gran bene, commedia scritta, diretta e interpretata da Albert Brooks nel ruolo di uno sceneggiatore di Hollywood che perde l'ispirazione e si affida alle cure di una musa di professione, niente meno che Sharon Stone (ci sono anche Andie McDowell e Jeff Bridges). 
Johnny Depp torna sullo schermo con The Astronaut's Wife, un thriller fra il paranoico, il politico e il satanico con Charlize Theron nel ruolo del titolo. Prima di ritornare nel ruolo di James Bond (il nuovo film esce a novembre), Pierce Brosnan si diverte in pas-de-deux con Rene Russo nel remake firmato da John McTiernan di L'affare Thomas Crown, un thriller romantico con rapine geniali e sublimi seduzioni (va a bracetto con The Entrapment, il thriller con Sean Connery e Catherine Zeta-Jones, uscito all'inizio di maggio, dunque fuori dal periodo estivo). 
Ad agosto usciranno anche l'enigmatico suspense pseudo-soprannaturale con Bruce Willis The sixth sense, il supense-biblico Stigmata (Patricia Arquette), la dark comedy diretta da Kevin Williamson (l'autore dei copioni di Scream e So cosa hai fatto l'estate scorsa), Teaching Mrs. Tingle, con quel target di adolescenti cinefili che fa venire l'acquilina in bocca agli studios, The 13th Warrior, da un romanzo di Michael Crichton, con Antonio Banderas (ambientato intorno all'anno Mille), Universal Soldier: the return con Van-Damme (unico sequel vero e proprio dell'estate, ma di un film di cui pochi si ricordano: l'originale del 1992 era di Roland Emmerich), e la commedia Dodley Do-Right con il divo emergente Brendan Fraser (interprete della Mummia).
Il nuovo film del regista David Fincher (Seven, The Game), The fight club, attesissimo per luglio, è stato invece spostato al 15 ottobre per ragioni strategiche. "Non è un film d'evasione per l'estate, è troppo impegnativo, si addice meglio all'autunno", dicono i distributori. 
E' con un Brad Pitt versione Mike Tyson (superpompato come quegli squali del laboratorio) e Edward Norton, un film avvolto da un'alone di mistero quasi come Eyes Wide Shut, su un gruppo di giovani che fondano un club dove si fa a cazzotti come forma di protesta e avviano un movimento esoterico di rivolta sociale. Pitt e Norton, pur soprassedendo sui dettagli, insistono che si tratta di un film geniale, unico, con una struttura narrativa rivoluzionaria e immagini mai viste prima. Non si capisce la logica dietro la decisione dei distributori di Fight Club: mai un'estate ha avuto un ventaglio di film e generi più differenti, in cui si passa dalla risata demenziale a quella sofisticata, dall'eros all'horror, dal mako al macho, dal romantico al  semantico, da Cruise a The Muse, da Adam Sandler a Kubrick, tanto per evidenziare l'abissale divario. 
   Infine, grande incertezza sul destino di Supernova, il film di fantascienza misto fra Alien e Sphere diretto da Walter Hill e interpretato da Angela Basset e James Spader: il regista è stato licenziato dalla Mgm perché insisteva sul voler rigirare alcune scene e ora nessuno sembra sapere come recuperare i cento milioni di investimento sul film. 

 

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